Il 24 Aprile la SIE Emilia Romagna ha organizzato una riunione “a distanza” tra i soci della sezione. Nelle parole del presidente Giovanni Miranda “l’incontro ha avuto la forma di una tavola rotonda su questo particolare momento di cambiamento, sia nella vita privata che lavorativa, per comprendere in che modo noi ERGONOMI possiamo fare la nostra parte e, una volta capito questo, in che modo poterlo comunicare ai nostri interlocutori. E stato sottolineato come il cambiamento in atto debba essere visto come un’opportunità per partecipare alla costruzione di una “nuova” normalità. Tra i punti di forza di noi Ergonomi è emersa la nostra capacità di avere un approccio globale e sistemico ai problemi che ci troviamo ad affrontare e questa sarà fondamentale nell’affiancamento alle aziende nella fase di riorganizzazione del lavoro, che deve necessariamente avere come obiettivo il benessere organizzativo a tutti i livelli. È stato sottolineata la necessità per gli ergonomi di iniziare ad avere un approccio manageriale ed imparare a dialogare con le diverse figure aziendali, a partire sicuramente dai tecnici fino ad arrivare ai manager e agli imprenditori, declinando l’Ergonomia in modo diverso a seconda dell’interlocutore. Un altro aspetto importante che è stato sottolineato è la necessità di fare gruppo ed essere noi stessi un sistema, in modo da potere essere un riferimento credibile per il nostro mercato di riferimento impegnato nella ripartenza. È emersa la proposta di iniziare a ripensare la valutazione del rischio lavoro-correlato e di analizzare il momento che stiamo vivendo per comprendere cosa ha funzionato e cosa non ha funzionato, cosa abbiamo imparato, quali sono i modelli che hanno funzionato o quelli che possono essere migliorati per poterli sfruttarle appieno. Come primo strumento utile per portare l’Ergonomia al di fuori della SIE è stata individuata la lettera Aperta che la dott.ssa Cenni, past-president della Sezione, si è proposta di scrivere con l’obbiettivo di stimolare “il bisogno e la domanda di ergonomia cercando una sintesi onesta e convincente di una complessità da semplificare al massimo”.


